giovedì 30 agosto 2012

L'estate sta finendo...

"L'estate sta finendo,
un anno se ne va.
Sto diventando grande,
lo sai che non mi va..."
cantava nel 1985 Righeira...
Eh sì! L'estate sta proprio finendo: i temporali preludono all'autunno, il vento rende l'aria del mattino frizzante e noi meno pigri... il pesto è nel freezer e l'ultimo basilico ha ricevuto l'estrema unzione (per solidarietà anche l'orchidea ha tentato il suicidio...).

Milano ingrigisce, recupera il suo argenteo colore di città intellettuale; i poeti si nascondono dietro agli occhi chiusi dei palazzi, i lavoratori delle diciassette si affrettano a casa per ritirare i panni stesi e i loro sogni prima che si bagnino...
 Gli zaini nuovi, le matite colorate, i diari lucidi e plasticosi si esibiscono nelle vetrine dei cartolai, gioia dei piccoli, disperazione dei meno piccoli per il nuovo anno scolastico... dicono "Comprami! Scegli me! Portami a casa!", anche a me che ormai non sono più giustificata a usare questi strumenti... "Non ho l'età..." (questa volta a cantare, risalendo più indietro ancora, al 1964, è Gigliola Cinquetti)...
Non ho più l'età ma sono affascinata questi oggetti che si impegnano a colorare le giornate scolastiche, a trasformarsi in oggetti piacevoli, occultando il motivo per il quale sono stati creati. Come cuccioli in un negozio di animali, libri e quaderni saltellano per mettersi in mostra dietro i vetri illuminati dal neon... e il povero cartolaio si danna per tenerli buoni e ricondurli all'ordine come soldatini... mentre il viandante, anche quello "disinteressato", non più studente, ormai "adulto", si aspetta quasi di vederli mettersi a litigare e strapparsi le pagine a vicenda, rotolarsi sugli scaffali e ruzzulare giù con i fogli spiegazzati in molteplici "orecchie".


Anche l'acquirente improbabile sente riemergere in sè lo scolaro di un tempo, l'alunno di 10, 20, 30 o più anno fa, e rimane affascinato, con gli occhi spalancati davanti a quegli oggetti "luccicosi", giochi coscienziosi, che gli riportano alla mente tanta prima- cultura, semplice-fatica, piccola-montagna... e la voglia di spiaccicare il naso sulla vetrina è tanto forte (almeno quanto quella che avverte durante il periodo natalizio di fronte alle vetrine di addobbi, palline, luci e giocattoli!) che resistere lo costringe a uno sforzo tremendo.... saltare con un solo balzo i molteplici (più o meno numerosi ma sempre in salita) scalini- anni che lo separano dalla sua età "elementare"...  e ad allontanarsi trascinato coi denti dalla sua "adultaggine".

Per rimediare a tale violenza ho stabilito una relazione quasi stabile con il mio cartolaio, un signore lungo e simpatico, con mani eleganti e capace di aggirarsi con grande agilità tra scaffali di pennarelli, carte da regalo e scatoline di graffette disposte con estrema cura in piramidi dall'equilibrio discutibile... No, non si tratta di adulterio... semplicemente, con la scusa dell'acquisto di una matita, una graffetta, un blocchetto di postit, sono quasi riuscita a farmi adottare come gatta- da- cartoleria...
Così sono autorizzata ad aggirarmi tra le scaffalature, sfogliando album da colorare, confrontando tonalità di cartoncini, curiosando tra pennarelli al gel con brillantini (questi da piccola io non li avevo!!! Non vale!!!)... E ad un certo punto mi sento rimpicciolire, mi sembra di dovermi alzare sulle punte dei piedi per raggiungere gli scaffali più alti, e di dovermi sistemare le treccine...
Basta poco per ritrovarsi bambini e sentirsi un po' felici.

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