Gli alberi si vestono di foglie, tornano le zazare (a casa mia ci sono tutto l'anno... ecco, forse solo a febbraio vanno in villeggiatura altrove) le donne accorciano le gonne, le vetrine si riempiono di cappotti e maglioni della primavera autunno-inverno (perchè a Milano non basta stare al passo coi tempi; bisogna guardarli dall'alto!!!)...

Le cause pricipali di decesso degli abitanti del mio mini-orto domestico sono riassumibili in una parola: "esaurimento":
- esaurimento "fisico", che sopraggiunge dopo strenua resistenza da parte delle eroiche piantine all'estremo sfruttamento a scopo culinario, fino a ridursi a quattro rametti senza foglie senza nemmeno più la forza di profumare;
- esaurimento "emotivo", ovvero tentativi (più o meno riusciti) di suicidio durante le vacaze estive...quando la solitudine induce i poveri vegetali a gesti estremi di inedia... o forse semplicemente qualcuno si dimentica di innaffiarle (?!?!?).... Purtroppo non sempre torno in tempo per rianimarle.
E così, mi basta tuffare il naso in un vaso di basilico per avviciarmi un po' di più a comprendere l'idea della felicità.