Gli alberi si vestono di foglie, tornano le zazare (a casa mia ci sono tutto l'anno... ecco, forse solo a febbraio vanno in villeggiatura altrove) le donne accorciano le gonne, le vetrine si riempiono di cappotti e maglioni della primavera autunno-inverno (perchè a Milano non basta stare al passo coi tempi; bisogna guardarli dall'alto!!!)...
E come ogni primavera ricreo il mio orto pensile (letteralmente, visto che ha sede su una mensola della cucia, strategicamente collocata vicino alla finestra dopo lunghi studi architettonici per non fare crollare tutto dopo cinque minuti!): basilico, salvia, rosmarino, origano e timo... e quando mi sento particolarmente in forma anche una piantina di peperoncino! Piccoli monumenti agli aromi estivi, al ricordo di terre marine, di coste mediterranee, di sale che profuma il vento... e la mia borsa, visto che per mesi mi sono portata dietro un rametto di origano raccolto i Sicilia...
Le cause pricipali di decesso degli abitanti del mio mini-orto domestico sono riassumibili in una parola: "esaurimento":
Le cause pricipali di decesso degli abitanti del mio mini-orto domestico sono riassumibili in una parola: "esaurimento":
- esaurimento "fisico", che sopraggiunge dopo strenua resistenza da parte delle eroiche piantine all'estremo sfruttamento a scopo culinario, fino a ridursi a quattro rametti senza foglie senza nemmeno più la forza di profumare;
- esaurimento "emotivo", ovvero tentativi (più o meno riusciti) di suicidio durante le vacaze estive...quando la solitudine induce i poveri vegetali a gesti estremi di inedia... o forse semplicemente qualcuno si dimentica di innaffiarle (?!?!?).... Purtroppo non sempre torno in tempo per rianimarle.
E così, mi basta tuffare il naso in un vaso di basilico per avviciarmi un po' di più a comprendere l'idea della felicità.