domenica 6 ottobre 2013

Professione "lettrice"


"I libri sono cappelle solitarie che l'uomo raggiunge nelle contrade pittoresche e romanzate della vita, nei punti più alti e più belli e che visita non soltanto per il panorama, ma specialmente per raccogliervisi fuori dalle distrazioni della vita e dirigere i suoi pensieri verso un'esistenza diversa da quella semplicemente materiale" (Gina Lagorio)


"Che cosa vuoi fare da grande?"
La tipica domanda che gli adulti (assisi sulla loro vetta di delusioni e disillusioni) rivolgono ai piccoli portatori di speranze, cercando di rinverdire per un poco i propri sogni irrealizzati (diventare pompiere, supereroe, cowboy...)



"Voglio fare la lettrice."
(notare il punto dentro le virgolette, a testimoniare la perentorietà della risposta!)

Ohibò...sbigottimento! Strabuzzio d'occhi e qualche brivido di gelo lungo la schiena... nemmeno avessi confessato di voler diventare kamikaze.

Se avessi risposto la maestra, la veterinaria o la ballerina (o, per stare al passo coi tempi, la velina-moglie-di-calciatore-milionario) sarebbero stati tutti preparati. Ma la "lettrice"???

Confesso: ho sempre avuto una spiccata capacità di creare scompiglio nel mondo "adulto" (vizio che non ho perso); già a sei anni avevo la lingua triforcuta, e posso gloriarmi di non aver perso con  gli anni la dote di far capitolare i miei interlocutori dai loro trampoli di conformismo!
Troppo facile ricevere sempre le risposte riposanti che ci si attende!

Dunque Lettrice.

Sulla lettura ho delle idee personalissime... (ad essere sincera ne ho anche su molti altri argomenti! non so come ma un giorno ho cominciato a pensare... e da allora non ho più smesso!).
Ho elaborato una teoria confusissima ma precisa, quasi scientifica (e io mi sono fatta al tempo stesso scienziata, osservatrice e cavia!), non tanto sul "cosa", ma piuttosto sul"come" leggere. 

Sono asistematica (bella parola per dire "scapigliata", "disordinata", "eclettica" ma non indecisa nè qualunquista...), convinta che ogni tanto bisogna leggere anche delle schifezze, altrimenti come si fa a giudicare i libri buoni? E, se non si tratta proprio di carta straccia, diciamo almeno che ogni tanto riengo utile "assaporare" libri diversi... (anche chi è abituato alla cucina francese una o due volte nella vita può apprezzare un hamburger di Mc Donald).
Sostenitrice dell'arte di leggere senza pregiudizi, costrizioni o metodo e senza ricordarsi autori, titoli e altri dettagli di "contorno", riconosco i libri dalle copertine (per questo quando una casa editrice cambia layout dei suoi volumi mi perdo!), associo loro una fisionomia, un'espressività, una vera e propria faccia!
Per questo se mi capita di rileggere lo stesso romanzo in un'edizione diversa da quella in cui l'ho gustato per la prima volta ho l'impressione di commettere adulterio... e mi senso autenticamente in colpa! Tanto che ormai mi sono convinta di avere dei seri problemi emotivi (ma d'altronde chiacchiero anche con la lavatrice quando sputa acqua fino al salotto... quindi ho problemi più seri del fatto di innamorarmi dei libri e promettergli fedeltà finchè morte non ci separi!)...

D'alronde quello che un libro può offrire, nessun amante è capace di darlo; il libro è sempre lì, pronto per accoglierci nella sua anima, condurci per mano in mondi sconosciuti che possono emozionarci, divertirci, commuoverci, farci paura. Anche il libro (come qualsiasi fidanzato) può farci arrabbiare (più o meno volutamente), ma nei confini del testo ha già previsto la pacificazione, ha già pensato a come chiederci scusa, rendendoci la lettura comunque soddisfacente.
Il libro (e qui non c'è pazienza maschile che tenga) si presta anche a qualche maltrattamento fisico... Dove lo trovate un uomo che si lascia spiegazzare o "fare le orecchie"? 
(A questo proposito ho notato che le donne maneggiano il libro con agio, lo toccano, lo coccolano, fanno le "orecchie"; gli uomini usano i segnalibro, voltano le pagine tenenole per un angolo con le unghie... come se si sentissero sempre un po' ospiti della lettura e non osassero spostare un centrino in una casa perfettamente arredata... Dunque credo di non esagerare ritenendo che la lettura è un'attività primariamente femminile.).
Infine il libro ha la sacrosanta disponibilità a essere interrotto e zittito in qualsiasi momento; non continua il suo cicaleccio anche quando abbiamo mal di testa, bisogno di raccoglimento, voglia di abbandonarci alla distrazione o, banalmente, di metterci il mascara in santa pace!
Dunque il matrimonio con il libro è un'unione felice, stabile... anche se poligamo (più libri per una stessa donna e più lettrici per uno stesso libro). Diciamo che si tratta di una "coppia aperta"!

Attività autocratica, estemporanea o metodica, improvvisata o sistematica; la lettura può svolgersi ovunque, in qualunque momento, in qualsiasi stato psicofisico (la malattia per esempio, mentre ci mette ko rendendoci inabili per il 90% delle attività usuali, si presta benissimo alla compagnia del libro- amante... che quantomeno non ci fa vergognare se siamo a letto col naso gocciolante, le occhieie e il colorito da pelle di pollo bollita!).

Tuttavia l'esperienza mi ha insegnato che ci sono alcune condizioni che, se anche non possono definirsi "ottimali" nel senso tradizionale del termine, riescono a rendere la lettura particolarmente saporita!
Leggere appollaiati sullo sgabello del bar quando non c'è posto per sedersi davvero, o mentre si sta appesi alla maniglia del tram, su una gamba sola e con il gomito del vicino piantato nelle costole... 
Leggere spulciando una pagina a caso nel libro ancora infilato nel sacchetto della libreria, quando l'autore non sa che lo stiamo leggendo e i personaggi non sanno di essere visti... E' un po' come mangiare un pasticcino: se lo si fa "di nascosto" il piacere triplica rispetto a quello che si prova gustrandosi platealmente una fetta di torta nella vetrina di una pasticceria!

I libri si possono portare a letto, appoggiandoseli morbiamente sul cuscino, con la pagina pari sotto la guancia sinistra mentre si legge quella dispari e viceversa... (sarà per il fatto che sono miope, ma io riesco a leggere anche in questa posizione!). Si può anche portarseli nella vasca da bagno, per lunghe, sensuali immersioni nel fluido narrativo....finchè non ci ritroviamo disidratati e rugosi come prugne secche... (allora è il momento di uscire).

Si può leggere facendo praticamente tutto... tranne guidare (forse).
E si può continuare per sempre (con debite pause, è ovvio). L'attività della lettura non prevede pensionamento nè (almeno da quando è stata abolita l'Inquisizione) restrizioni di sorta.
Allora perchè mai dovrei rinunciare a una vita di scopera, conoscenza, viaggi straordinari in atmosfere familiari o esotiche, con la stupenda prospettiva di ritrovarmi vecchia, colta e felice, avvolta da una morbida vestaglia, con calde pantofole ai piedi (di quelle dai colori sgargianti, col peluche o le piumette di struzzo!), in poltrona con tè, biscotti, libri e magari un gatto in grembo che "fa gli gnocchi" sulla mia pancia mentre lo accarezzo e gli racconto gli ultimi intrighi di Emma Bovary o Lady Chatterley? 

"Allorquando le ore della tristezza
copriranno l'orizzonte dei tuoi pensieri
e lacrime amare ti bagneranno il viso,
siediti,
e nel religioso silenzio della tua anima
accarezza un libro. 
Troverai fra le sue pagine quello che cerchi
e ti sentirai contento" 

(poeta anonimo)
 









sabato 5 ottobre 2013

Porcellini, conigli... e il gatto fantasma!

Ne ho tanto parlato a proposito di culinaria, li ho resi ingredienti delle mie ricette, arrostiti, rosolati, infornati e scodellati! ma qui non sono protagonisti dei miei esperimenti di gusto bensì dei miei triathlon quotidiani: corsa a ostacoli, spinning, salto in alto (o della pozzanghera nella stagione piovosa milanese)!

Nei Promessi Sposi (che gli studenti di oggi chiamano confidenzialmente "Prospo",  rivelando quantomeno di disporre di una capacità di sintesi e di invenzione neologica proporzionali all'irriveranza nei confronti delle auctoritas!) Manzoni utilizza l'immagine dei porcellini d'India che sfuggono al pastorello per rappresentare i personaggi del romanzo che, con le loro vicende, sfuggono al controllo dell'autore, costretto a intessere una trama di molteplici racconti per seguire le vicende di ognuno:


"Ho visto più volte un caro fanciullo, vispo, per dire il vero, più del bisogno [...]; l'ho visto, dico, più volte affaccendato sulla sera a mandare al coperto un suo gregge di porcellini d'India, che aveva lasciati scorrer liberi il giorno, in un giardinetto. Avrebbe voluto fargli andar tutti insieme al covile; ma era fatica buttata: uno si sbandava a destra, e mentre il piccolo pastore correva per cacciarlo nel branco, un altro, due, tre ne uscivano a sinistra, da ogni parte. Dimodochè, dopo essersi un po' impazientito, s'adattava al loro genio, spingeva prima dentro quelli ch'eran più vicini all'uscio, poi andava a prender gli altri, a uno, a due, a tre, come gli riusciva. Un gioco simile ci convien fare co' nostri personaggi..."
(A. Manzoni, Promessi Sposi, cap. XI)
Per non voler essere da meno (che numeri avrà mai Manzoni più di me? aspirante novella Woolf?) mi sono creata anch'io le mie metafore per rappresentarmi simpaticamente i mille "piccoli affari" (come direbbe il Nostro) che affollano la vita di ogni giorno; umili cose, granelli di sabbia, pulviscoro infinitesimale dell'Universo, che tuttavia minacciano di seppellirci  sotto una duna di cose non fatte, impegni non rispettati, propositi non realizzati, se non ci disponiamo a onorare i nostri doveri con la precisione di un orafo, la pazienza di un monaco tibetano e la determinazione di un agente delle SS...
(il tutto con l'imprescindibile supporto di moderni strumenti hi-tech: sveglia, postit, e la benedettissima provvidenziale agenda!).
Dunque, per tradurre le cause del mio caos cosmico interiore in immagini concrete ho optato per i "coniglietti"... tanti batuffoli bianchi (forse correlativo oggettivo di un latente spirito da "Alice nel paese delle meraviglie"?) che mi saltellano attorno, che devo rincorrere e nei quali mi tocca talvolta inciampare...




Sì, soffro della sindrome di "conglite" (la "porcellite" la lascio dunque al Manzoni!), cronica, pressocchè incurabile (ho provato la terapia dell'ozio coatto ma non è servita)... per fortuna soggetta a periodi di attenuazione rispetto ai picchi di freneticità da elettrone impazzito! Ne soffrono più o meno tutte le donne... Freud e Jauss la chiamavano "isteria"... oggi possiamo definirla come "avere ottomilaquttrcentosessantacinque cose da fare e no, grazie, non ho bisogno di aiuto"... perchè si sa che se si cerca di aiutare un giocoliere nei suoi numeri di equilibrismo, questi immancabilmente fa cadere tutti i birilli e magari finisce pure al pronto soccorso.



Attacchi di coniglite acuta possono verificarsi quando meno ce lo si aspetta, a tradimento! Tra i primi sintomi vi è l'atteggiamento autarchico nei confronti della tecnologia: che si manifesta innanzitutto sottoforma di assoluta sfiducia nei confronti della sveglia: l'orologio biologico prende il sopravvento; se abbiamo un impegno alle 8 del mattino, alle 5 siamo già sveglie, lavate, truccate, pettinate, vestite; alle 6 abbiamo già fatto colazione, innaffiato le piante, caricato la lavatrice, portato a passeggio il cane (eventuale), riattaccato i bottoni alle camicie e rammendato eventuali calzini bisognosi. 
Immancabilmente qualche coniglio (non per niente viene definito come "fratello stupido della lepre"!) si incastra sotto la macchina da cucire o tra gli stipiti di una porta, e allora bisogna dare una spintarella più o meno energica al loro sederotto batuffoloso per levarseli (e levarsi) d'impiccio....!!!

Verso le 7.30 assistiamo al "risveglio del giovin signore", e al suo stupore di fronte al "miracolo dell'ebolizione dell'acqua del tè" (un evento che, chissà perchè?, per noi ha perso il suo fascino misterico!)... o allo smarrimento di fronte alla sparizione del burro "fagocitato" dal metro cubo di volume del frigorifero ...perchè si sa che il sesso forte al mattino ci mette un po' a recuperare il suo potere virile...

Nel frattempo noi abbiamo riordinato la libreria in ordine alfabetico (non dimentichiamo che siamo in preda al raptus folle; non sappiamo quel che facciamo ma lo facciamo comunque!), convinto la domestica filippina a non licenziarsi dopo aver visto il bagno nel quale ieri sera abbiamo fatto lavato il cane, preparato pranzo e cena per i successivi 5 giorni e ci apprestiamo a uscire di casa con addosso la nostra bella tutina da Wonder Woman... 

Visto che sono "solo" le 7.45 abbiamo la facoltà di passare anche in posta, dal calzolaio e in un paio di supermercati... Andarsene poi in giro con una seppia nella borsa per mezza mattinata non sarà il massimo, ma si sopravvive anche a questo... (deja vu)...
Siamo solo all'incipit della giornata e la lista dei "conigli" si distende lunga verso l'orizzonte di fronte a noi, mentre ci chiediamo se nostro marito sarà riuscito a uscire dal frigo o si sarà perso tra le uova o rimasto chiuso nella scatola del brie...

E la giornata rischia di diventare mooooooolto lunga se ci siamo lasciate sfuggire qualche informazione necessaria alla sopravvivenza nella grande città; ad esempio sciopero dei mezzi pubblici o blocco del traffico; e allora via! in bicicletta o monopattino o palafreno (con chiome al vento e nastri svolazzanti come Angelica in fuga da Rinaldo, il paladino più sfigato dell'epica cavalleresca!)... conigli al seguito, ovviamente... perchè quelli non si possono cavalcare! 

Arriviamo alle 7 di sera che uccideremmo per un'aspirina, ci trasciniamo striscianti fino alla farmacia più vicina, talmente pallide che la fotocellula delle porte scorrevoli neppure ci vede e rischiamo di restarci spatasciate come mosche... Se riusciamo a entrare troviamo sempre un'esaltata fun dei prodotti naturali-omeopatici che cerca di rifilarci qualche "integratore" (di cosa bene non si sa)... noi ci mordiamo la lingua per non proferire qualche improperio, mentre guardiamo l'orologio e pensiamo che forse più che una pillola miracolosa ci sarebbero utile una segretaria efficiente, un autista con elicottero, tre o quattro cameriere...
La serata è "giovane" (anche se noi ci sentiamo dei fossili), dobbiamo ancora arrivare a casa, sistemare la spesa (sbrinare il marito?)... possibilmente ricordandosi di recuperare la suddetta seppia dalla pochette e cercando di non abbandonare nel freezer le chiavi dell'auto (altrimenti per trovarle domani non potrà aiutarci neppure l'Oracolo di Delfi!), preparare la cena (magari abbiamo anche un paio di ospiti?), rendere presentabile casa e noi stesse... 

Arriva (perchè, nonostante i peggiori auspici, prima o poi arriva!) la fine "ufficiale" della giornata: il momento in cui le luci della città si spengono, il traffico rallenta, la vita si assopisce. E noi coniglitiche croniche? Ovviamente sveglie, circonate da tutti i nostri batuffoli bianchi, le nostre metafore saltellanti, i nostri aguzzini dal musetto tremulo...
I giorni si susseguono così, senza soluzione di continuità... in un fluire unico di follia elettrostatica alla ricerca dell'equilibrio da "gas nobile"... Ma siamo instabili, alla ricerca perpetua della perfezione donnesca... 

Ma quando ci ritroviamo a dire alla vicina: "Chiudo la porta o mi scappa il gatto" (per poi realizzare che non abbiamo il suddetto animale domestico!)...  realizziamo che è proprio il momento di preoccuparsi...
A meno di trovare un varco spazio- temporale che ci consenta di dilatare le giornate e di non impazzire (il che implica il non ridursi alle 2 di notte a cuocere i fagiolini per il giorno dopo...), dobbiamo riorganizzare l'agenda e tirare il freno a mano del nostro cervello (o il cric dietro a qualche coniglio!).

Forse "vivere" non vuol dire correre attraverso l'esistenza inseguendo tante inutili piccole mete; ogni tanto bisogna distogliere lo sguardo dal traffico della vita per accorgersi che ai lati della strada crescono ancora i fiori selvatici...

E allora portiamo il vestito da super-eroina in tintoria, chiudiamo nel cassetto i conigli (o facciamoli al forno), godiamoci il nostro esistere.
Ogni tanto rallentiamo. E salviamoci dal lapsus del "gatto fantasma"!!!