"I libri sono cappelle solitarie che l'uomo raggiunge nelle contrade pittoresche e romanzate della vita, nei punti più alti e più belli e che visita non soltanto per il panorama, ma specialmente per raccogliervisi fuori dalle distrazioni della vita e dirigere i suoi pensieri verso un'esistenza diversa da quella semplicemente materiale" (Gina Lagorio)
"Che cosa vuoi fare da grande?"
La tipica domanda che gli adulti (assisi sulla loro vetta di delusioni e disillusioni) rivolgono ai piccoli portatori di speranze, cercando di rinverdire per un poco i propri sogni irrealizzati (diventare pompiere, supereroe, cowboy...)
"Voglio fare la lettrice."
(notare il punto dentro le virgolette, a testimoniare la perentorietà della risposta!)
Ohibò...sbigottimento! Strabuzzio d'occhi e qualche brivido di gelo lungo la schiena... nemmeno avessi confessato di voler diventare kamikaze.
Se avessi risposto la maestra, la veterinaria o la ballerina (o, per stare al passo coi tempi, la velina-moglie-di-calciatore-milionario) sarebbero stati tutti preparati. Ma la "lettrice"???
Confesso: ho sempre avuto una spiccata capacità di creare scompiglio nel mondo "adulto" (vizio che non ho perso); già a sei anni avevo la lingua triforcuta, e posso gloriarmi di non aver perso con gli anni la dote di far capitolare i miei interlocutori dai loro trampoli di conformismo!
Troppo facile ricevere sempre le risposte riposanti che ci si attende!
Dunque Lettrice.
Sulla lettura ho delle idee personalissime... (ad essere sincera ne ho anche su molti altri argomenti! non so come ma un giorno ho cominciato a pensare... e da allora non ho più smesso!).
Ho elaborato una teoria confusissima ma precisa, quasi scientifica (e io mi sono fatta al tempo stesso scienziata, osservatrice e cavia!), non tanto sul "cosa", ma piuttosto sul"come" leggere.
Sono asistematica (bella parola per dire "scapigliata", "disordinata", "eclettica" ma non indecisa nè qualunquista...), convinta che ogni tanto bisogna leggere anche delle schifezze, altrimenti come si fa a giudicare i libri buoni? E, se non si tratta proprio di carta straccia, diciamo almeno che ogni tanto riengo utile "assaporare" libri diversi... (anche chi è abituato alla cucina francese una o due volte nella vita può apprezzare un hamburger di Mc Donald).
Sostenitrice dell'arte di leggere
senza pregiudizi, costrizioni o metodo e senza ricordarsi autori, titoli e altri dettagli di "contorno", riconosco i libri dalle copertine (per questo quando una casa editrice cambia layout dei suoi volumi mi perdo!), associo loro una fisionomia, un'espressività, una vera e propria faccia!
Per questo se mi capita di rileggere lo stesso romanzo in un'edizione diversa da quella in cui l'ho gustato per la prima volta ho l'impressione di commettere adulterio... e mi senso autenticamente in colpa! Tanto che ormai mi sono convinta di avere dei seri problemi emotivi (ma d'altronde chiacchiero anche con la lavatrice quando sputa acqua fino al salotto... quindi ho problemi più seri del fatto di innamorarmi dei libri e promettergli fedeltà finchè morte non ci separi!)...
D'alronde quello che un libro può offrire, nessun amante è capace di darlo; il libro è sempre lì, pronto per accoglierci nella sua anima, condurci per mano in mondi sconosciuti che possono emozionarci, divertirci, commuoverci, farci paura. Anche il libro (come qualsiasi fidanzato) può farci arrabbiare (più o meno volutamente), ma nei confini del testo ha già previsto la pacificazione, ha già pensato a come chiederci scusa, rendendoci la lettura comunque soddisfacente.
Il libro (e qui non c'è pazienza maschile che tenga) si presta anche a qualche maltrattamento fisico... Dove lo trovate un uomo che si lascia spiegazzare o "fare le orecchie"?
(A questo proposito ho notato che le donne maneggiano il libro con agio, lo toccano, lo coccolano, fanno le "orecchie"; gli uomini usano i segnalibro, voltano le pagine tenenole per un angolo con le unghie... come se si sentissero sempre un po' ospiti della lettura e non osassero spostare un centrino in una casa perfettamente arredata... Dunque credo di non esagerare ritenendo che la lettura è un'attività primariamente femminile.).
Infine il libro ha la sacrosanta disponibilità a essere interrotto e zittito in qualsiasi momento; non continua il suo cicaleccio anche quando abbiamo mal di testa, bisogno di raccoglimento, voglia di abbandonarci alla distrazione o, banalmente, di metterci il mascara in santa pace!
Dunque il matrimonio con il libro è un'unione felice, stabile... anche se poligamo (più libri per una stessa donna e più lettrici per uno stesso libro). Diciamo che si tratta di una "coppia aperta"!
Attività autocratica, estemporanea o metodica, improvvisata o sistematica; la lettura può svolgersi ovunque, in qualunque momento, in qualsiasi stato psicofisico (la malattia per esempio, mentre ci mette ko rendendoci inabili per il 90% delle attività usuali, si presta benissimo alla compagnia del libro- amante... che quantomeno non ci fa vergognare se siamo a letto col naso gocciolante, le occhieie e il colorito da pelle di pollo bollita!).
Tuttavia l'esperienza mi ha insegnato che ci sono alcune condizioni che, se anche non possono definirsi "ottimali" nel senso tradizionale del termine, riescono a rendere la lettura particolarmente saporita!
Per questo se mi capita di rileggere lo stesso romanzo in un'edizione diversa da quella in cui l'ho gustato per la prima volta ho l'impressione di commettere adulterio... e mi senso autenticamente in colpa! Tanto che ormai mi sono convinta di avere dei seri problemi emotivi (ma d'altronde chiacchiero anche con la lavatrice quando sputa acqua fino al salotto... quindi ho problemi più seri del fatto di innamorarmi dei libri e promettergli fedeltà finchè morte non ci separi!)...
D'alronde quello che un libro può offrire, nessun amante è capace di darlo; il libro è sempre lì, pronto per accoglierci nella sua anima, condurci per mano in mondi sconosciuti che possono emozionarci, divertirci, commuoverci, farci paura. Anche il libro (come qualsiasi fidanzato) può farci arrabbiare (più o meno volutamente), ma nei confini del testo ha già previsto la pacificazione, ha già pensato a come chiederci scusa, rendendoci la lettura comunque soddisfacente.
Il libro (e qui non c'è pazienza maschile che tenga) si presta anche a qualche maltrattamento fisico... Dove lo trovate un uomo che si lascia spiegazzare o "fare le orecchie"?
(A questo proposito ho notato che le donne maneggiano il libro con agio, lo toccano, lo coccolano, fanno le "orecchie"; gli uomini usano i segnalibro, voltano le pagine tenenole per un angolo con le unghie... come se si sentissero sempre un po' ospiti della lettura e non osassero spostare un centrino in una casa perfettamente arredata... Dunque credo di non esagerare ritenendo che la lettura è un'attività primariamente femminile.).
Infine il libro ha la sacrosanta disponibilità a essere interrotto e zittito in qualsiasi momento; non continua il suo cicaleccio anche quando abbiamo mal di testa, bisogno di raccoglimento, voglia di abbandonarci alla distrazione o, banalmente, di metterci il mascara in santa pace!
Dunque il matrimonio con il libro è un'unione felice, stabile... anche se poligamo (più libri per una stessa donna e più lettrici per uno stesso libro). Diciamo che si tratta di una "coppia aperta"!
Attività autocratica, estemporanea o metodica, improvvisata o sistematica; la lettura può svolgersi ovunque, in qualunque momento, in qualsiasi stato psicofisico (la malattia per esempio, mentre ci mette ko rendendoci inabili per il 90% delle attività usuali, si presta benissimo alla compagnia del libro- amante... che quantomeno non ci fa vergognare se siamo a letto col naso gocciolante, le occhieie e il colorito da pelle di pollo bollita!).
Tuttavia l'esperienza mi ha insegnato che ci sono alcune condizioni che, se anche non possono definirsi "ottimali" nel senso tradizionale del termine, riescono a rendere la lettura particolarmente saporita!
Leggere appollaiati sullo sgabello del bar quando non c'è posto per sedersi davvero, o
mentre si sta appesi alla maniglia del tram, su una gamba sola e con il
gomito del vicino piantato nelle costole...
Leggere spulciando una pagina a caso nel libro ancora infilato nel sacchetto della libreria, quando l'autore non sa che lo stiamo leggendo e i personaggi non sanno di essere visti... E' un po' come mangiare un pasticcino: se lo si fa "di nascosto" il piacere triplica rispetto a quello che si prova gustrandosi platealmente una fetta di torta nella vetrina di una pasticceria!
Leggere spulciando una pagina a caso nel libro ancora infilato nel sacchetto della libreria, quando l'autore non sa che lo stiamo leggendo e i personaggi non sanno di essere visti... E' un po' come mangiare un pasticcino: se lo si fa "di nascosto" il piacere triplica rispetto a quello che si prova gustrandosi platealmente una fetta di torta nella vetrina di una pasticceria!
I libri si possono portare a letto, appoggiandoseli morbiamente sul cuscino, con la pagina pari sotto la guancia sinistra mentre si legge quella dispari e viceversa... (sarà per il fatto che sono miope, ma io riesco a leggere anche in questa posizione!). Si può anche portarseli nella vasca da bagno, per lunghe, sensuali immersioni nel fluido narrativo....finchè non ci ritroviamo disidratati e rugosi come prugne secche... (allora è il momento di uscire).
E si può continuare per sempre (con debite pause, è ovvio). L'attività della lettura non prevede pensionamento nè (almeno da quando è stata abolita l'Inquisizione) restrizioni di sorta.
Allora perchè mai dovrei rinunciare a una vita di scopera, conoscenza, viaggi straordinari in atmosfere familiari o esotiche, con la stupenda prospettiva di ritrovarmi vecchia, colta e felice, avvolta da una morbida vestaglia, con calde pantofole ai piedi (di quelle dai colori sgargianti, col peluche o le piumette di struzzo!), in poltrona con tè, biscotti, libri e magari un gatto in grembo che "fa gli gnocchi" sulla mia pancia mentre lo accarezzo e gli racconto gli ultimi intrighi di Emma Bovary o Lady Chatterley?
"Allorquando le ore della tristezza
copriranno l'orizzonte dei tuoi pensieri
e lacrime amare ti bagneranno il viso,
siediti,
e nel religioso silenzio della tua anima
accarezza un libro.
Troverai fra le sue pagine quello che cerchi
e ti sentirai contento"
(poeta anonimo)