martedì 25 marzo 2014

In medias res


Già marzo. Lo so, lo so, sono un "pochino" in arretrato con i post... e non essendo un ghiro nè un orso, non ho neppure la giustificazione del letargo....
La verità è che tra un avvenimento e l'altro, trascinandomi tra il natale e il capodanno e arrancando fino all'epifania, mi sono persa l'incipit, che non è una parolaccia, nè il verso di un uccellino col singhiozzo, bensì l'inizio, principio, cominciamento, dal verbo latino "incipere", con accento rigorosamente sulla prima e.

Ma ora sono pronta a uscire dalle pantofole metaforiche del silenzio scrittorio e a recuperare (con gli interessi) il cicaleccio tra me e quei quattro lettori (e non è modestia manzoniana ma triste realtà!) che ogni tanto mi seguono baldanzosi sulle montagne russe della mia mente.

Dunque riprendo da dove avevo lasciato.

Il 2013 è finito letteralmente in macerie; non è scoppiata una bomba ma gli effetti sono stati ugualmente (sebbene temporaneamente) catastrofici! Stanchi di vivere in una scatoletta di tonno, io e la mia dolce metà ci siamo imbarcati nell'ambiziosa impresa dell'open space... E per tre settimane la casa è stata talmente "open" che ci siamo quasi ritrovati a dormire sotto le stelle...
Per i primi tre giorni è stato divertente e romantico giocare agli indiani e fare pic nic sul pianerottolo... poi doversi arrancare sui detriti con le pantofole per raggiungere il letto ha cominciato a essere "fastidioso"... E alla terza settimana di casa imballata nel cellophane e lastricata di cartoni, con la polvere di mattone e gesso persino nel cassetto delle mutande, neppure scoppiare con effetto mitragliatrice tutte le bolle del pluribol a portata di mano è stato sufficiente a calmarmi i nervi!
Insomma, il nuovo anno ci siamo ritrovati a salutarlo a picconate, e per quanto possa essere stato terapeutico per il karma dare libero sfogo a ogni recondito istinto distruttivo, credo che con tutte le polveri sottili che abbiamo inalato un paio d'anni di vita a testa ce li siamo giocati! Anche se ammetto che il risultato è stato notevolissimo...

E così, tra una martellata e l'altra, con la casa seminata di ventilatori prestatici da tutti i condomini del palazzo per favorire l'asciugatura del cartongesso (tanto che sembrava di stare in mezzo alla Porta dei Venti di Rabat -Marocco-), sono arrivati a Natale e Capodanno.

Rinnovati gli arredi e sterminati piatti e tazzine vecchi per scaricare lo stress accumulato durante la ristrutturazione, ho avuto il buon gusto di semi-amputarmi un indice provando i coltelli nuovi... che, posso testimoniarlo, tagliano perfettamente! Cinque punti di rattoppo e dieci giorni di quasi- invalidità con un ditone da Gatto Silvestro!
Ed ecco l'Epifania, che tutte le feste (grazie a Dio!) trascina via... ma per compensare la Befana mi ha portato un bel mal di denti, senza neppure prendersi la briga di recapitarmi un sacco pieno di dolciumi che potessero giustificarlo! Ma d'altronde si sa: siamo in tempi di magra e anche la vecchina delle calze, disarcionata dal Vaporetto Wirpool, si è riconvertita alla più economica ed ecocompatibile scopa di saggina, e non può più permettersi di colmare nè di balocchi nè tantomeno di carbone (considerato quello che costano le fonti energetiche non rinnovabili!) collant che più le riempi più si allungano e si allargano generando magicamente un inesauribile spazio.
Gennaio e febbraio sono così trascorsi per lo più sulla poltrona dell'odontoiatra! Fra trapani e frese, più piccoli di quelli usati dai carpentieri, ma ugualmente fastidiosi...
Adesso è marzo (inoltrato) e fra distruzioni e ricostruzioni (di muri, denti ed equilibrio psichico), posso dire che la primavera si sia spalancata su una fase di decisivi rinnovamenti: nuovo living, nuovo sorriso, nuovo dito... Rinnavata voglia di vivere, sorridere e "digitare": l'Albero delle polpette rimette le foglie!!!


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