sabato 19 luglio 2014

Umidità...

Fisica e chimica non sono discipline aleatorie: si basano su meccanismi precisi, stabili, scientificamente dimostrati. 
 Le donne ne sono consapevoli, e perciò le vediamo lambiccarsi il cervello alla ricerca della molecola miracolosa per debellare le rughe o la ciccia, condurre una lotta perpetua contro la forza di gravità, e suggerire sempre nuovi ambiti di applicazione per la teoria della "relatività"... 
Così cercano di attribuire fondameno scientifico alla convinzione che il nero "sfila", l'ananas "depura", le "zampe di gallina" sono "segni d'espressione",  preziosi indicatori di personalità, l'età è "quella che una si sente"...
Gli uomini invece, dotati di perpetuo spirito fanciullesco e capaci di eterno stupore, non si curano affatto degli equilibri che governano il nostro universo, e si lasciano trascinare come indifferente pulviscolo atmosferico nello scorrere del Tutto, in armonia pànica con il Cosmo...


Premessa: da qualche mese è tornata la"moda" della raccolta differenziata dei rifiuti organici... un esperimento già compiuto circa un lustro fa, con scarso successo e dunque abbandonato (o rimandato a tempi più maturi). L'idea si basa su principi sacrosanti: coscienza ecologica, rispetto per l'ambiente, rivalorizzazione dei materiali, contenimento degli sprechi... Ma l'astrusità della loro attuazione pratica (unita al fatto che purtroppo il popolo italiano la cultura dell'ecologia e la dote della lungimiranza non ce l'hanno proprio nel DNA) non aiuta il progetto. In ogni caso, il nostro spirito "verde" si è ringalluzzito e ha deciso di riprovarci, anche a costo di fronteggiare le complicazioni iniziali insite in ogni cambiamento di abitudini.
Volente o meno, ogni famiglia della penisola ha dovuto accogliere sotto il proprio tetto un esemplare del tanto annunciato (ormai entrato nell'immaginario collettivo con le sembianze di una chimera) "bidoncino dell'umido"... e trovargli una sistemazione sotto il lavello della cucina o in qualsiasi altro sito dal quale potesse comodamente accogliere scarti di cibo, fiori, piante, semi, mozziconi di sigaretta, tovaglioli usati, cotone...ecc...ecc...
Accompagnato da pochi esemplari di sacchetti biodegradabili (quelli che si rompono solo guardandoli e ti lasciano colare sulle scarpe tutto il loro maleodorante contenuto) e da un opuscolo illustrativo del volume di un tomo dell'enciclopedia Treccani... il bidoncino marrone è diventato il mostro mentore, il guardiano attento che vigila su ogni nostra mossa e tiene vivo il nostro spirito ecologico. Sta lì e ci guarda...pronto a coglierci in fallo... cosicchè, ogni volta che dobbiamo gettare un cleenex ci ritroviamo a perdere un buon quarto d'ora di fronte allo schieramento dei cassonetti dell'immondizia, in preda ai sudori freddi e all'assedio dei dubbi.
E sì, perchè anche se siamo stati sottoposti a un training di formazione altamente specialistica su "cosa gettare dove" (manca solo un'applicazione per smart phone, che potrebbe titolare "Dimmi cosa getti e ti dirò se ci azzecchi!") il caos sembra ancora dominare le nostre pattumiere...
L'esaurirsi delle pile del telecomando TV può suscitare una disputa familiare o addirittura il fulminarsi di una lampadina può divenire oggetto di discussione in una seduta plenaria di assemplea condominiale..."Nel vetro", "No, nel settore plastica-metallo", "Forse nell'indifferenziato?"

Tornando alla questione sulle leggi fisiche e chimiche liberamente reinterpretate dai soggetti di sesso maschile che popolano le nostre cucine, va notato come gli uomini tendano a elaborare concezioni tutte particolari della realtà...creandosi universi paralleli governati da leggi proprie.
Così come manifestano la convinzione che carta igienica e dentifricio si producano per generazione spontanea nei loro rispettivi contenitori, allo stesso modo appaiono convinti che il secchio dell'umido si svuoti magicamente, per "sublimazione" spontanea del suo contenuto, capace di "dissolversi" e svanire naturalmente, per un inspiegabile miracolo quotidiano.
Se tale fenomeno tarda a manifestarsi, pur di non sporcarsi le mani con i maleodoranti scarti di pranzi e cene cui anch'essi hanno partecipato con entusiasmo, gli esemplari maschi della razza umana fingono indifferenza: distolgono lo sguardo, si tappano le narici e ignorano le mosche... Si limitano ad attendere che il processo di decomposizione faccia il suo corso, con l'ausilio di organismi saprofagi e detritivori... Che sperino di ottenere humus per concimare le piante del terrazzo? o cercano di avviare una produzione domestica di combustibili fossili per raggiungere l'autosufficienza energetica?

Alla fine, per evitare di ritrovarsi il salotto invaso da gabbiani e cinghiali, tocca a noi donne farci coraggio, affrontare la selva di muschi e licheni che riveste i pensili della cucina e affondare le nostre angeliche mani nella poltiglia organica che ormai sembra essersi evoluta, sviluppando un'intelligenza superiore (che siano questi i tanto demonizzato OGM?) 
Con le braccia immerse nell'humus fino ai gomiti, riusciamo finalmente a identificare i due laccetti (sottili come i filamenti di una tela di ragno) che dovrebbero consentire di la chiusura (temporanea e precaria) del sacchetto (ormai bio-"degradato" più che "degradabile"). E di cosa ci accorgiamo? Il bidoncino è "made in China", cioè prodotto in un Paese in cui il concetto di "ambientalismo" non esiste neppure come astrazione, i sacchetti sono arricchiti con prodotti chimici di sintesi (pigmenti di colore e plastificanti per renderli, in teoria, più resistenti) e hanno laccetti di  nylon...e dunque NON biodegradabili...
Ma allora perchè  noi dobbiamo essere divorati dai sensi di colpa se per caso ci scappa un cotton fioc tra le bucce di cipolla e i torsoli di mela?
Tornando al ménage domestico che si svolge attorno al secchio dell'immondizia ci chiediamo: il sesso "forte" è schifiltoso? pigro? poco ecologista? troppo fiducioso nella possibilità di una perfetta integrazione tra processi naturali e artificialità della vita urbana?
D'altronde la tendenza del sesso maschile all'involuzione verso lo stato animale si manifesta in molteplici circostanze.. ed è uno dei tratti che lo rende totalmente "altro" rispetto alla "dimensione donna"... Per esempio: gli uomini sembrano trovare un motivo di orgoglio e vanto nella rumorosità con cui si compiono i loro processi fisiologici, e ci tengono a partecipare al mondo intero le loro prodezze viscerali...le donne invece cercano di allontanare il più possibile dall'immagine di se stesse ciò che non è puro ed etereo, quasi non effettuassero digestione ma  fotosintesi!
In caso di lite gli uomini si prendono a pugni e dopo cinque minuti sono amici come prima; le donne si scambiano subdoli insulti e serbano rancore in eterno....(la crudeltà richiede intelligenza e determinazione!).
La giornata ideale di un uomo prevede svegliarsi alle 12.30, fare colazione con gli avanzi di pizza della sera precedente, guardando la tv; andare in palestra a esibire i muscoli, uscire con gli amici e trascorrere la serata tra birre, conquiste e gare di rutti... Una donna sogna invece di essere svegliata dal cinguettio degli uccellini per assistere al roseo tingersi dell'alba, avere tempo per farsi un bagno aromatico avvolta da bolle di schiuma, vestirsi con cura, leggere un libro, cambiare la disposizione dei mobili del salotto, dedicarsi al giardinaggio (ricodo che la nascita dell'agricoltura ha rivoluzionato il destino dell'umanità!)...
La dicotomia tra ritorno allo "stato brado" e spinta all'elevazione della specie costituisce una delle principali ragioni per cui la "discriminazione di genere" può non apparire completamente sbagliata...solo la gerarchia  tra i sessi andrebbe un attimo ripensata...
E l'atteggiamento nei confronti della "raccolta differenziata" si pone quale ulteriore movente per ridefinire il concetto di "virilità"... Millenni di evoluzione e poi i nostri mariti si perdono in un bidoncino da 10 litri...in un sacchetto da 42x44 cm...
Così la diatriba su a chi tocchi portare fuori casa l'umido si ripete con la regolarità di un rito quotidiano... voce che si aggiunge all'interminabile elenco delle cause di litigio domestico. E forse è il caso che WWF, Green Peace e altre organizzazioni ambientaliste, destinino un po' dei loro sforzi, oltre che a evitare l'estinzione di panda, orsi polari e tigri della Malesia, anche a salvare i matrimoni tra bipedi e garantire la continuità della nostra specie.... per non ritrovarci con un mondo verdissimo, molto "degradabile", ma poco "umanamente bio".
Se i matrimoni "a basso impatto" non esistono ancora, di uomini "classe A" ne retano pochini... almeno diano a noi donne la "certificazione energetica"... Se dobbiamo essere mogli, madri, lavoratrici, infermiere, contabili, cuoche, lavandaie e anche operatrici ecologiche, qualche "eco-incentivo" ci spetta di diritto o no?!???




1 commento:

  1. Portare fuori la poubelle, è così un abbandono delle scorie di me stesso, non importa se se si tratta proprio di quelle scorie contenute nella poubelle o se quelle scorie rimandano a ogni altra possibile mia scoria, l’importante è che in questo mio gesto quotidiano io confermi la necessità di separarmi da una parte di ciò che era mio.




    Italo Calvino: La poubelle agréée in Romanzi e racconti, I Meridiani, Mondadori, 1992-1994 1992

    http://www.radio3.rai.it/dl/radio3/programmi/puntata/ContentItem-87daa716-eee7-46ea-9a90-92072f6bf16d.html

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