Sì, la carta patinata luccica e
tutte noi donne (che condividono l'istinto della gazza-ladra) ne siamo
affascinate, così come siamo attratte anche dai gioielli e dai dolci; eppure
abbiamo imparato a resistere... Le cose costose o sono lussi che ci concediamo
solo in occasioni particolari: quando siamo molto felici o molto depresse, così
salvaguardiamo sia il conto in banca che la linea. In circostanze
"normali" non ci feriamo adoranti davanti alle vetrine dei
gioiellieri né saccheggiamo pasticcerie! Per quanto riguarda le riviste
femminili, vie di mezzo tra l'almanacco e il sussidiario scolastico, a volte di
comprarle non ci viene neppure in mente; sui fatti di politica e cronaca ci
aggiorniamo via TG o radio prima di uscire di casa mentre andiamo al lavoro; sul gossip ci ragguagliano abbondantemente il
barista che ci prepara il cappuccino, la parrucchiera mentre ci spunta la frangia,
le colleghe pettegole durante la pausa pranzo; e se avvertiamo un estemporaneo
bisogno di sapere come si contrastano i radicali liberi, c'è google sempre
disponibile anche
sul nostro smartphone. Eppure leggere le riviste femminili ci assicura alcuni preziosi (e talvolta insospettati) vantaggi:
sul nostro smartphone. Eppure leggere le riviste femminili ci assicura alcuni preziosi (e talvolta insospettati) vantaggi:
1. Non spaventare gli uomini.
É inutile negarlo: gli uomini (anche
i più lontani dall'australopithecus) assumono un atteggiamento molto
diverso nei confronti di una donzella che si aggira per la giungla
metropolitana come una pecora fuori contesto, in abiti da ninfa, piuttosto che
davanti a una lottatrice di wrestling in tuta mimetica. Questo
perché geneticamente, ad eccezione degli amanti del sadomaso, gli uomini
preferiscono le fatine zuccherose e un po' svampite (se anche un po' sceme
meglio così si sentono più intelligenti) a quelle che "portano i
pantaloni" e affrontano il mondo corazzate di spregiudicata indipendenza;
le donne che oltre ai tipici femminei connotati (aurei capelli, bocche carnose,
candido petto e magari qualche altra fattezza piacevole su cui posare lo sguardo)
esibiscono polso, spirito e metaforici "attributi", che non hanno
bisogno di essere difese, accompagnate o soccorse ogni 4 minuti e mezzo, che
guadagnano, scelgono, organizzano e che, se non riescono ad aprire un vasetto
di sottaceti, imparano ad usare l'apriscatole! Se l'uomo che "non deve
chiedere mai" affascina, la donna che si arrangia spaventa. E se ai nostri
guys basta vedere una pulzella capace di fare il pieno all'auto da sola
per sentirsi sconvolti nel profondo, è inevitabile che si terrorizzino alla vista
di una rappresentante del gentil sesso che legge Il Sole 24 ore!!! ...
Detto questo non dobbiamo rincretinire o vergognarci di possedere un cervello e
di saperlo usare, anzi! Soltanto dobbiamo riuscire ad adeguare ogni attitudine
alla giusta situazione: io ogni tanto ci provo a sviscerare le notizie del
telegiornale delle 8.00 con mio marito e a discutere della guerra in Ucraina,
della crisi internazionale, degli attentati terroristici e del surriscaldamento
globale mentre lui si rade la barba e io mi passo il mascara...Non c'è storia!
Non mi sente nemmeno! Oppure le poche sillabe che intercettano la sue frequenze
gli fanno strabuzzare gli occhi e temere che durante la notte mi abbia rapita
un UFO! Mentre la stessa conversazione iniziata in un'altra circostanza della
giornata può evolvere fino a un gratificante litigio! Il tutto per dire che se
volete essere avvicinate da quel tizio carino
timido come un capriolo che incrociate tutte le mattine sull'autobus non
trinceratevi dietro un foglio 50x70, non estraete dalla borsetta un bazooka
della stampa in quattro lingue, con colonne fitte di titoli di borsa, cifre,
percentuali e grafici di funzioni! Non dico di portarsi dietro Harmony
ma neppure un pitbull di carta!!!!
NB. Vale anche per la Gazzetta dello sport;
il fatto che sia rosa non la rende "rassicurante" e, a meno che
abbiate come obiettivo conquistare il capo ultras di una squadra di
calcio, non credo che otterreste l'effetto desiderato!
2. Trarre consolazione dai difetti delle altre.
2. Trarre consolazione dai difetti delle altre.
Le donne sono perfide, innanzitutto
con se stesse: sono giudici inflessibili, personal trainer spietate, life
coach rigide come un agente SS; di fronte al proprio riflesso nello
specchio non si lasciano sfuggire un difetto, nella condotta quotidiana si
sottopongono ad esercizi psicofisici estenuanti, si torturano emotivamente,
combattono professionalmente. Almeno il diritto di voto lo abbiamo ereditato,
così ci è rimasto un pochino di tempo per frequentare il corso di yoga o
perlustrare mercatini delle pulci... In tutto questo tran tran di torture
autoinflitte e punizioni preventive per i peccati della nostra eventuale
prossima vita, è terapeutico avere sott'occhio del materiale che ci distragga
dalla nostra immagine e su cui poter scatenare la nostra attitudine
ipercritica. Scoprire che anche le nostre "colleghe" consacrate come
icone della femminilità moderna,
quintessenza dell'attuale ideale di bellezza hanno qualche cmq di buccia
d'arancia, un po' di pelle moscia qui e là, e addirittura sporadici brufoli, è
un vero trattamento benessere per la nostra autostima! E sebbene questo non
serva ad ammorbidire il nostro spirito masochista (chissà perché l'erba del
vicino ci appare più verde anche se ci si è riversata sopra una colata di
cemento!), riscontrare che tempo e forza di gravità producono i loro impietosi
effetti anche tra gl'idoli del piccolo e grande schermo, ci rincuora e ci fa
temporaneamente perdonare a noi stesse il fatto di avere una consistenza
corporea!
3. Conoscere le tendenze e trasgredirle.
3. Conoscere le tendenze e trasgredirle.
Bisogna sempre essere aggiornati sulle ultime
tendenze... soprattutto per poterle trasgredire con cognizione di causa! Per
capire da che parte tira il vento del fashion non basta schiacciare il
naso sulle vetrine di tutti i negozi delle capitali della moda; bisogna sapere
cosa succede nelle "alte sfere" dello styling e conoscere
tutti i trabocchetti che qui vengono escogitati, per evitare le alzate di
sopracciglia delle commesse un po' altezzose dei negozi di abbigliamento e
decifrarne il gergo per capire che non ci stanno prendendo a parolacce! Per
esempio: ormai non esistono più i colori; si parla di nuance...e ogni
stagione ha la sua! Non si può entrare in una boutique e chiedere un
capo o un accessorio banalmente "rosso"; bisogna specificare quale
delle 36 gradazioni si intende: amaranto, carminio, ciliegia, corallo,
cremisi, magenta, melograno, porpora, rosso cardinale, rosso mattone, rosso
pompeiano, rosso Valentino, rosso veneziano, ruggine, scarlatto, terra cotta,
vermiglio, ecc. In questo le riviste di moda fungono un po' da vangelo per
profani, diffondendo la parola dei "profeti" del glamour a noi
comuni mortali, che non "indossiamo" ma "ci abbigliamo",
non "sfiliamo" ma "camminiamo", e non abbiamo "outfit"
ma solo "vestiti"! In ogni caso, dal momento che la carta patinata
non è il Corano, nessuno ci impone di credere indubitabilmente a quel che
leggiamo e di agire di conseguenza: se le tinte pastello ci fanno assomigliare
a una caricatura della regina d'Inghilterra o i cinturoni all'altezza della
vita ci danno l'aspetto di una clessidra, abbiamo tutto il diritto di lasciar
perdere! Ed è proprio così che riusciamo a elaborare un nostro
"stile", che significa innanzitutto rifuggire lo stereotipo.
4. Prendere spunto.
4. Prendere spunto.
Qualsiasi mamma, moglie, fidanzata
o single, più meno giovane, che non voglia appiattirsi sulla ripetitività del
tran tran quotidiano, è sempre alla ricerca di nuove idee: cosa fare dopo il
lavoro, che film scegliere al cinema, quale nuovo ristorante provare, a che
eventi partecipare, ecc.
Il nostro laboratorio prediletto è sicuramente la
cucina, non solo in quanto spazio fisico
capace di trasformarsi all'occorrenza in camera oscura, sala ricreativa (per
taglio e cucito, pittura su ceramica, pasta di sale, ecc), spazio bricolage,
ufficio, deposito, serra, nursery, consultorio per amiche affrante, meeting
room per le riunioni di famiglia. Ogni tanto però utilizziamo anche i
fornelli secondo la loro originaria destinazione d'uso, e ci impegniamo nella
sperimentazione culinaria con lo stesso ardore con cui coltiviamo piantine di
legumi dentro lo scolapiatti... Quale occasione migliore di una cenetta tra
amici per prodigarsi con qualche nuova ricetta?
Beh, se in cerca di un input
ci avventuriamo tra e pagine di un libro firmato da Sadler, non è improbabile
che ci troviamo di fronte a manifesti dell'avanguardismo gastronomico, del tipo
"Ravioli di farina di lenticchie, ripieni di ricotta di mandorle,
conditi con clorofilla di spinaci, idea di aglio e aria d noce moscata". Oibò!
Anche ammettendo che una abbia la buona lena di macinarsi da sola le
lenticchie, la forza d'animo di assistere alla fermentazione del latte di
mandorla e l'equilibrio interiore necessario a distillare la linfa degli
ortaggi (su "idea di aglio" e "aria di noce
moscata" non so pronunciarmi!), credo che i "tempi di
preparazione" stimati (6-8 giorni) e il "livello di competenza"
richiesto (diciamo almeno un diploma di istituto alberghiero, un paio di corsi
di cucina professionale e una decade di esperienza presso qualche ristorante
pluristellato) scoraggerebbero chiunque!
Se il nostro scopo non è quello di
aggiudicarci il Nobel per la cucina ma solo di sorprendere le papille gustative
dei nostri ospiti, meglio rinunciare ai menù ermetici e ripiegare su pietanze
"amichevoli", a base di ingredienti accessibili (niente caviale di
lumaca, agar-agar o platano), con tempi di preparazione che non
comprendano un'era geologica! E anche in questo le riviste femminili vengono in
soccorso alla tua creatività: oltre a proporti lavoretti con materiali di
recupero, insegnarti l'arte del decoupage o le tecniche dello stencil,
o addirittura spiegarti come debellare le tarme o sostituire la corda della
tapparella senza precipitare dal quinto piano, comprendono sempre un gruppetto
di pagine raccolte sotto un titolo che è soprattutto una promessa rassicurante:
"Strategie per non preparare la cena","Il fornello
magico", "Pappa bella, buona e veloce", "Menu
gourmet in 5 minuti", "Easy microonde", o simili.
5. Sentirsi "normali".
5. Sentirsi "normali".
Tutte noi abbiamo le nostre
"manie": convinzioni più o meno fondate, che possono trasformarsi in veri e propri
"rituali" e anche tramandarsi da una generazione all'altra
insieme alla ricetta della pasta frolla e alla biancheria ricamata.
Ma le
nostre stranezze non sono nulla paragonate a quelle delle "stars",
e saperlo ci libera in parte dal nostro senso di colpa; apprendere che Gwyneth
Paltrow utilizza le "inalazioni vaginali" per sentirsi sessualmente
appagata, Katy Holmes segue la dieta dei soli broccoli per rimettersi in forma
e Angelina Jolie applica un siero al veleno di vipera per contrastare le rughe,
ci rende improvvisamene orgogliose del nostro equilibrio mentale!
A noi comuni
mortali verrebbe mai in mente di farci affumicare le ovaie?
Certo succede che
per spirito di emulazione, qualche "creativo" si metta a giocare al Piccolo
Chimico ed escogiti fantasiose reinterpretazioni dei classici "rimedi
della nonna". Per questo il web straborda di "ricette
miracolose", "pozioni magiche" che farebbero impallidire le
streghe di Salem: lo "sciroppo allunga-capelli" (anche ammesso che
funzioni -cosa di cui ho i miei leciti dubbi- sfido chiunque a buttar giù tutte
le mattine uno shottino di acqua tiepida, aceto e miele senza sentirsi
male!), gli impacchi per capelli a base di olio e miele (che una volta
applicata e lasciata in posa due ore si toglie solo con l'acquaragia), la
maschera antirughe all'uovo o direttamente alla maionese (che schifo...).
Fortunatamente, consapevoli del fatto che oggi i "rimedi naturali" sono tornati di moda,
anche gli autori delle riviste si sono adeguati, e in ogni pubblicazione
offrono consigli di medicina dolce e cure omeopatiche, avvalendosi però della
consulenza di esperti: soluzioni meno "futuristiche" ma provenienti
da fonti più accreditate delle sciamano di turno. Ecco allora che le riviste
possono salvarci anche dal rischio di finire intossicate, rapate come marines
o puzzolenti di insalata russa!
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