lunedì 2 marzo 2015

Kamasutra fumé

«Nella battaglia del sesso gli amanti, accecati dalla passione e travolti dall'energia impetuosa non fanno attenzione ai pericoli» 
(Vatsyayana, Kamasutra, cap. 12, VI sec. ca)
«Com'è bello far l'amore...con la testa in giù» ... Così avrebbe cantato Raffaella Carrà se avesse assistito alla proiezione dell'ultimo "capolavoro" della filmografia internazionale!
Eh già, ne stanno (s)parlando che per solidarietà mi sento in dovere di associarmi anch'io con polemica gratuita; e per "gratuita" intendo letteralmente "a costo zero", perchè di spendere 12 euro per sciropparmi il film di Mrs James non ne ho avuto l'ardire; per valutarne il livello mi sono bastati il trailer e due o tre riassunti reperiti su web e giornali, le testimonianze dirette delle amiche che hanno letto il romanzo.
La trama è inverosimile, improbabile, assurda e insignificante; gli interpreti scontati, prevedibili, ripetitivi fino allo stereotipo: lei con il suo aspetto da cerbiatta spaventata, gli occhioni da peluche (ricorda vagamente Lucia Mondella), l'animo puro e il corpo casto, si affida al suo carnefice (il classico bellimbusto, tronfio come un pavone) e ne diviene volontariamente vittima, allo scopo di riscattare entrambi. Perché fin dal primo incontro la piccola Anastasia (così si legge in molte presentazioni della pellicola) "si rende conto che Christian è un uomo oscuro, il cui apparente splendore nasconde una persona piena di segreti." Un genio! E dire che non studia neppure una psicologa bensì Letteratura inglese!
Ora, qualcuno mi dica quante probabilità ci sono nella vita di una persona normale di vedersi chiedere dall'amica direttrice del giornale universitario, di sostituirla d'emblée per un'intervista a un amministratore delegato, ricco, giovane, (teoricamente) affascinante? Riuscire a sedurlo e finire per condividerne l'esistenza in una casa paragonabile alla Reggia di Versailles, per essere scarrozzata su auto di lusso, elicotteri, alianti acrobatici, ecc? Certo, tutto ha un "prezzo": il fascinoso magnate impone alla dolce pulzella l'iniziazione all'ars amatoria più perversa, al sesso circense, alla versione caricaturale dell'erotismo esotico. E lei, guarda un po', non sembra disprezzare la situazione, anzi: non solo si gode l'attimo, ma si convince di aver trovato la chiave per redimere il suo focoso (perverso) amante, liberandolo dai fantasmi di un'infanzia traumatica (capirai!). Su queste note, tra piroette e contorsioni, strumenti assurdi e godimenti incomprensibili, la vicenda procede fino all'abbandono finale da parte di lei, che si riscatta dalla sua volontaria sottomissione per scoprirsi, di fatto, "dominatrice". Ode alle donne di buona volontà!
Questo, in 20 righe, il succo insipido dell'intreccio, sul quale l'autrice è riuscita a scrivere tutta una trilogia e su cui l'industria cinematografica statunitense ha investito 40 milioni di dollari...
Il film è stato distribuito in 39 Paesi, ha incassato un totale di 311 milioni di dollari entro i primi otto giorni dall'uscita nelle sale (di cui 8,5 in Italia); sono stati veduti 2,75 milioni di biglietti, di cui 180.000 in prevendita! E la maggior parte degli spettatori sono di sesso femminile.
E va bene, dichiamolo dopo secoli, di pudico silenzio (e tacita bigottaggine), l'erotismo è diventato argomento trendy, cool, hard, in, conteso tra negozi di parrucchieri, bar, spa, centri estetici, uffici, mense, tram... Non so se dobbiamo ringraziare le femministe degli anni 60 e i loro falò di reggiseni (quanta biancheria vintage sprecata!) o i figli dei fiori.... Sta di fatto che dopo il primo "La" della liberazione sessuale, noi donne ci abbiamo costruito sopra tutta la scala musicale, completa di diesis e bemolle... In questo settore siamo arrivate tardi, così come siamo un po' anacronistiche in fatto di apparati riproduttivi e tabù correlati: fino a pochi anni fa si raccomandava di non lavarsi i capelli durante il periodo etichettato come "Quei giorni" e addirittura si riteneva che una donna non potesse svolgere il mestiere di medico, avvocato e poliziotta perché il ciclo ne avrebbe condizionato la capacità di giudizio!
Oggi abbiamo intrapreso un'opera di "svecchiamento" d'immagine dei nostri attributi, e siamo maggiormente consapevoli della loro (piacevole) utilità. Siamo un po' più "libere", curiose  ed "esigenti"... e siccome anche in quest'ambito la globalizzazione ha prodotto i suoi effetti, ci interessiamo di usanze orientali e tradizioni molto più antiche delle nostre favole a base di cavoli e cicogne. Certo, dal punto di vista "didattico" è interessante scoprire che secondo la cultura hindu esistono 8 modi di fare l'amore, e che ognuna prevede 8 posizioni, per un totale di 64 "Arti", ciascuna associata a un nome di animale e descritta nel famoso Kamasutra, vera e propria "guida tecnica" al godimento erotico scritta nel VI secolo d.C.  Ancora prima, figure femminili come l'imperatrice Cleopatra o la leggendaria regina assiro-babilonese Semiramide divennero famose per i la loro lussuria e la capacità di ammaliare i loro amanti. Omero racconta di come la bella maga Circe trasformasse gli uomini in animali, invece Ovidio, nel suo poema didascalico intitolato Ars amatoria offre agli uomini strategie di conquista delle donne e alle donne consigli su come attrarre il proprio amante.
Insomma l'argomento in se non è una novità, e di esibizioni eroiche più o meno pretenziose ne sono passate tante. Ognuno ha la propria da dire, come sui rimedi per la stitichezza o i modi migliori per cuocere il pesce... Pur non volendo trinciare giudizi, personalmente non so come si possa apprezzare il momento legati come un arrosto o avviluppati come una pianta epifita; anche a patto di avere ottime capacità di contorsione e la capacità di respirare con le orecchie, resta sempre l'elevato rischio di restare incastrati in posture poco raccomandabili e imbarazzati da spiegare al pronto soccorso...
Ma a parte questo, quello che fa riflettere è l'impazienza con cui nugoli di donne si sono assiepate a precipizio a far la fila davanti alle biglietterie nella speranza di vedere chissà che... Romanzo alla mano per spuntare le corrispondenze e rintracciare le discrepanze. Mi sfugge lo scopo di tanto entusiasmo... Un insospettabile ritorno del bisogno di favole? La speranza di un revival di Cenerentola in versione sadomaso, o di una rivisitazione licenziosa di Bianca Neve? Ci interessa la favola (che già sappiamo improbabile e irrealizzabile nella realtà) o gli orpelli piccanti di contorno? Cerchiamo sublimazione a desideri che non avremo mai né il coraggio né l'occasione di realizzare, o spunti da applicare nella vita reale? E insomma, servono 40 milioni di dollari per accendere l'immaginazione del pubblico con un po' di sesso strano? (peraltro, giustamente, neppure rappresentato ma solo alluso).
E che non mi si racconti la balla dell'interesse per gli "aspetti psicologici della vicenda" e la "complessità interiore dei protagonisti"... perché non mi risulta che tanto ardore psicanalitico sia stato suscitato da film come "The hours" (Stephen Daldry, 2002), "Caos calmo" (Antonello Grimaldi, 2008), "Il bambino con il pigiama a righe" (Mark Herman, 2008), ecc. E non credo neppure si possa parlare di rivendicazione della libertà sessuale femminile o di  riscatto della vittima che finisce per sopraffare il suo carnefice!
Anche le nostre nonne lo facevano! Ma per emozionarsi non dovevano sperare che il nonno le legasse allo spiedo o si calasse dalla canna del camino travestito da super eroe! E certamente non erano disposte a farsi cospargere di miele o altre schifezze per vivacizzare la situazione.
Oggi invece a quanto pare la massima aspirazione erotica è il caos; vogliamo tutto contemporaneamente, al punto che se ci si distrae un attimo non si capisce più se si è a lezione di yoga, ad un appuntamento romantico, al circo, in mezzo alla scena di un crimine o al ristorante... Ma siamo sicuri che così funzioni?
Intanto ci aspetta il seguito della trilogia... Altre 100 sfumature rispettivamente "di Nero" e "di Rosso"...  Che tutto questo "sfumare" serva a farci scoprire nuove frontiere della libido? O l'unico effetto sarà quello di far calare sull'argomento una nebbia ancora più densa facendoci perdere definitivamente la direzione per il "punto G"?


Mi resta un'ultima domanda: Kate, l'amica "Galeotta" della protagonista, che si fa sostituire da Anastasia per l'intervista a Christian Gray, potrà mai perdonarsi di aver perduto l'occasione di un'esperienza simile??? Avrà mai ricevuto un cestino di frutta in segno di riconoscenza da parte dell'amica? Mah...

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