venerdì 15 marzo 2013

Habemus papam

Papa nuovo... Chiesa nuova? Speriamo...
Nessun commento religioso... perchè ho una concezione di "fede" troppo personale e "umana" per mettermi in cattedra, quindi solo qualche notizia "storica" (con ironia magari, ma con rispetto) a partire dalla scelta del nome Francesco da parte del nuovo papa.
Famoso nell'immaginario comune soprattutto per la capacità di chiacchierare coi fringuelli (uno degli aneddoti indelebilmente scolpiti nella memoria di ogni bambino che abbia frequentato il Catechismo!), l'immagine di questo santo andrebbe ricordata per ragioni ben più significative. Era figlio di una ricca famiglia borghese di Assisi, che aveva fatto fortuna grazie ai commerci di stoffe in Provenza, ma all'interno della quale l'armonia coniugale non doveva essere molto dissimile a quella moderna ("Mamma posso?", "No"; "Papà posso?", "Si"...il tutto nell'arco di 10 secondi), considerando che il padre cambiò in Francesco (in onore della Francia dalla quale era derivata la sua ricchezza) il nome originario Giovanni, con cui la madre lo aveva battezzato!
Come tutti i "figli di papà" (e io ne conosco un bel po'), Francesco trascorse la giovinezza in maniera piuttosto "allegra", folleggiando e gozzovigliando in compagnia di altri individui che certamente non spiccavano per morigeratezza e castità. 
Sulla sua conversione non ci sono notizie storiche certe... bisogna affidarsi all'agiografia. Quel che si sa è che prima di arrivarci dovette arrivare in punto di morte per un paio di volte, avere un paio di rivelazioni notturne, partecipare a una guerra (e mezzo, visto che una di queste apparizioni lo distolse dal progetto di partecipare alle crociata del 1203-1204)... Insomma, ci ha messo un po'...
D'altronde, anche senza illuminazioni particolari, ci vuole fegato per rinunciare alla bambagia e adottare la juta, che punge, prude e ha una rigidità che farebbe disperare anche "Coccolino"... altro che "lavato con Perlana!", lì sì che ci vuole un miracolo!
Passando da un estremo all'altro, Francesco comiciò a distribuire ai quattro venti le ricchezza della famiglia, ad abbracciare e baciare i lebbrosi che gli si paravano davanti e a chiedere l'elemosina... Nel 1205, mentre pregava in San Damiano, disse di aver sentito parlare il Crocifisso.
Ora: che i concittadini nutrissero qualche dubbio sulla sua salute mentale possiamo comprenderlo... Ciò che stupisce è quanto siano sempre i genitori a comprendere e sostenere meno le scelte dei propri figlioli!
Il padre cercò, all'inizio, di allontanare Francesco per nasconderlo alla gente. Poi decise di denunciarlo ai consoli e di provocare la sua condanna da parte della città, allo scopo (e qui si entra nell'ambito della pedagogia più eccelsa!) di mettergli strizza e fargli cambiare atteggiamento.
Il buon genitore rimse con un palmo di naso quando Francesco depose tutti i vestiti, si denudò totalmente davanti a tutti e rinunciò, insieme ad essi, alla paternità del suo padre terreno (oggi diremmo "emancipazione"... libertà). 
Ma uno sarà o meno libero di andare in giro in mutande e fare del bene al prossimo o biosgna giustificarsi e scusarsi anche di questo!
Francesco rinunciò alle attrattive mondane, vivendo gioiosamente come un ignorante, un "pazzo" ovvero un "giullare", pregando, meditando, predicando (in maniera semplice e, per una buona volta, comprensibile!), assistendo i lebbrosi e vivendo di elemosina, secondo l'esempio di Cristo.
"Povertà", "obbedienza", "umiltà", "castità" e "fraternità" (insieme alla predicazione itinerante e allo spirito missionario) sono gli aspetti fondamentali della vita di Francesco e dei suoi discepoli, uno stile di vita che attrasse anche le donne (FINALMENTE!!!!) e fu capace di incanalare le inquietudini e il bisogno di partecipazione dei ceti più umili nel seno della Chiesa (senza porsi come antagonista ad essa scivolando nell'eresia). 
Insomma, quelli a cui Francesco stava più sulle balle erano gli ecclesiastici gozzoviglianti e corrotti del XIII secolo, pappa e ciccia con gli interessi materiali e politici dell'epoca (cosiddetta Lotta per le investiture) e tutti i ricconi della neonata borghesia comunale, il cosiddetto popolo grasso, intrallazzone e con un pelo sullo stomaco spesso come una moquette, che doveva sentirsi non poco punti sul vivo dalla sua predicazione.
Niente di diverso rispetto l'Italia dagli anni 80 ad oggi!
Dunque tanti auguri (si possono fare gli auguri al pontefice?) al nuovo papa, che ha scelto (per la prima volta -il che la dice lunga!-) un nome così impegnativo e significativo. Mi sa che la benedizione questa volta ci vuole proprio!


1 commento:

  1. Naturalmente non potevo che lasciare questo commento...
    V.

    Ma perch' io non proceda troppo chiuso,
    Francesco e Povertà per questi amanti
    prendi oramai nel mio parlar diffuso.

    La lor concordia e i lor lieti sembianti,
    amore e maraviglia e dolce sguardo
    facieno esser cagion di pensier santi;

    tanto che 'l venerabile Bernardo
    si scalzò prima, e dietro a tanta pace
    corse e, correndo, li parve esser tardo.

    Oh ignota ricchezza! oh ben ferace!
    Scalzasi Egidio, scalzasi Silvestro
    dietro a lo sposo, sì la sposa piace.

    Indi sen va quel padre e quel maestro
    con la sua donna e con quella famiglia
    che già legava l'umile capestro.

    Né li gravò viltà di cuor le ciglia
    per esser fi' di Pietro Bernardone,
    né per parer dispetto a maraviglia;

    ma regalmente sua dura intenzione
    ad Innocenzio aperse, e da lui ebbe
    primo sigillo a sua religïone.

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