31 dicembre.
Di nuovo.
Siamo agli sgoccioli, all'epilogo, ai titoli di coda, al congedo da un altro anno. Ci stiamo ancora disdricando tra lucette natalizie e palline e già dobbiamo fare i conti con l'inesorabilità del capodanno.
Siamo agli sgoccioli, all'epilogo, ai titoli di coda, al congedo da un altro anno. Ci stiamo ancora disdricando tra lucette natalizie e palline e già dobbiamo fare i conti con l'inesorabilità del capodanno.
Abbiamo solo poche ore per tirare le somme, prima che il nuovo anno ci caschi sul collo come una tegola e gli effetti del 2012 ci tornino in mezzo agli occhi come un boomerang...
E allora visualizziamo la nostra bilancia metaforica e facciamo due conti: da una parte i "più", dall'altra i "meno", smiles sorrienti da un lato, faccine tristi dall'altro...
Dalle festività natalizie si esce sempre un po' ammaccati, quindi essere "scientifici" risulta piuttosto difficile... avremmo bisogno di prendere le distanze, allontanarci dai panettoni, disintossicarci dall'eccesso di spirito natalizio e dall'overdose di farcitura per voulevant... Vorremmo leccarci le ferite fino a che l'epifania non ci riprecipiti nella realtà quotidiana, fuori dalla "palla di neve" delle vacanze... e invece no. C'E' ("E'" maiuscolo a sottolineare la "necessità ontologica" dell'evento... vedi Parmenide... subito dopo i Pitagorici in tutti i volumi di Filosofia per licei) il fineanno-capodanno...
Che si tratti di due feste o una credo nessuno l'abbia mai capito veramente... Così come lo scopo ne rimane incerto: si ringrazia lo Spirito Santo di aver posto fine all'anno trascorso lasciandoci sopravvivere? Si rende grazie per una fase conclusasi positivamente? O piuttosto si cerca di propiziarsi il fato, cercando di indirizzarlo verso un futuro positivo? Insomma: si festeggia la fine o l'inizio?
Ma chi ha tempo di chiederselo? E' da Santo Stefano che siamo impegnati nella caccia al cotechino perfetto... le vetrine dei salumieri abbondano di questi cicciotti sacchetti rosa impiccati... ma non ci si può mica affidare alla cieca al primo insaccato in cui sbattiamo il naso! Solo i più previdenti l'hanno prenotatao fin da ferragosto al droghiere di fiducia... e quindi possono serenamente tracciare una spunta alla prima voce dell'elenco "Fare per capodanno:". In alternativa (se non siete di quelli che svengono solo vedendo una puntata di Grey's Anatomy e non vi fa impressione presentare un arto suino mozzato sulla tavola imbandita del cenone) potete ripiegare sullo zampone... ("Tanto va il maiale al capodanno...che ci lascia lo zampetto"... non fa rima ma rende l'idea)... sfogliando il mio ricettario ho scoperto che ne esistono mille preparazioni: oltre che con i soliti purè di patate e/o lenticchie, fagioli, purè di finocchi, allo zabaione, con contorno agrodolce, gli aspiranti suicidi osano anche impanarlo e friggerlo! Mille modi per far schizzare alle stelle trigliceridi e colesterolo... E allora sì che si sentono i botti! Insomma... ognuno si fa del male come vuole.
Dopo la spunta "cotechino/zampone acquistato" si passi alla "Missione lenticchie"; da quando qualche vecchia pettegola senza un H da fare ha stabilito che quelle in scatola sono un'eresia, bisogna armarsi di sacrosanta pazienza e organizzare un tour-safari tra gli scaffali del reparto legumi di un ben fornito supermarket: vi si spalancheranno le porte di un mondo sconosciuto: quello delle leguminose! popolato da ottocentomiliardi di tipi di lenticchie (lenticchia rossa, lenticchia verde, lenticchia di Castelluccio di Norcia, di Ustica, di Vitalba, dell'Armuna, ecc. ), diverse per colore, forma, dimensione oltre che (tanto per confondere un po' più le acque) per confezione: per cui anche quelle uguali sono "vestite" di fogge diverse per trarre in inganno il povero pellegrino delle corsie degli alimentari... Alla scelta segue l'ammollo di una notte in abbondante acqua... e occhio a seguire bene le indicazioni: il recipiente deve essere davvero "capiente"... rischio strabordamento paragonabile alle inondazioni del Nilo con conseguente tentativo di fuga delle lenticchie (potrei scriverci un racconto: "La fuga della lenticchia"!)... il risciacquo e la cottura interminabile in pentola borbottante o (volendo proprio trasgredire alla tradizione) in pentola a pressione (ma in questo caso dovete proprio affidarvi al santo protettore dei fornelli, perchè la durata della cottura sfida la legge della relatività e il passaggio da crudo a pappetta col fondo carbonizzato è questione di decimi di secondo!).
Nel frattempo potete comodamente dedicarvi al dilemma: che cappero mi metto? Vostro marito, comodamente sprofondato nella sua tuta da ginnastica (o quasi) vi troverà immerse nel guardaroba fino alla vita, in procinto di annegare tra le paiettes di qualche abito da sera mai messo o di soffocare tra le piume di struzzo... E dopo una lunga vestizione paragonabile a quella degli eroi epici dell'Iliade (nel frattempo le lenticchie si sono "sicuramente" ridotte a purè bruciacchiato!) vi verrà in mente (accompagnata da qualche esclamazione interiore poco raffinata): la biancheria rossa!!!!!!!!!!! E via che si ricomincia tutto da capo!
Certo che noi specie evoluta non abbiamo proprio un tubo da fare!!!O forse ci sentiamo così flagellati dalla Natura ostile che crediamo di doverci affidare a ogni stratagemma per migliorare le nostre sorti... E allora ci rimpinziamo di lenticchie sperando di vincere la lotteria anche senza giocare e ci imbraghiamo di pizzi rossi nella speranza di allargarci il fondoschiena (in senso figurato ovviamente... anche se con tutti questi cotechini e zamponi il rischio è molto più concreto!).
Tanto domattina (ammettendo che si possa ancora chiamare "mattina" il risveglio delle 14.00...) ci penserà qualche oroscopo del "Capodanno" a sbatterci giù dal letto e dalle nostre illusioni strepitando contro le "quadrature astrologiche negative che costringeranno il nosto karma a lottare contro la corrente astrale come un salmone... Ma tranquilli: solo fino al mese di giugno! Poi tutto liscio come un'autostrada a quattro corsie in discesa!".
In tutto questo indaffararsi tra pentole e lingerie non abbiamo avuto il tempo di "soppesare" l'anno trascorso... Rimandiamo? Rimandiamo. All'anno prossimo.
Buona fine e buonissimo inizio!